Azzorre, the way back

Viaggio nelle Azzorre agli sgoccioli, come sempre è giunto il momento di puggiare, “girare” la prua verso l’Europa e tornare nel continente.

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Portando a casa, un bagaglio culturare, emozioni e sensazioni che difficilmente saranno dimenticabili. Il Portogallo per chi vi scrive è una seconda casa, tutto ha una familiarità che non ha eguali negli altri paesi, compresi quelli latini. Nelle Azzorre ho trovato l’oceano, la montagna, i cieli blu, il clima mite ma mai caldo. Sopratutto ho trovato la pace e tranquillità ed un modo di vivere più semplice, che nel nostro paese, l’Italia è oramai solo un miraggio.

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Quindi ecco un ultimo bagno nelle spiagge di sabbia nera e fine di Horta, “A Fin do Mundo” come il nome simpatico di un piccolo bar lungo l’unica strada principale dell’isola. (oltre del suo simpatico gestore che parlava solo Portoghese)

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Salutiamo l’isola di Flores e Corvo e la stupenda traversata in mezzo all’oceano vissuta assieme ai gabbiani, i delifini e i capodogli.

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Lasciamo Pico dopo aver goduto di questo splendido tramonto dalla barca prima di rientrare in porto. Il meteo sta peggiorando, ma niente paura perchè qui nella stessa giornata può esserci pioggia, sole e stupendi arcobaleni.

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Un ultimo giro ad Horta sull’isola di Faial, cenando in uno dei locali più frequentati dell’isola un’ottimo menu a base di bife (visto che all’andata avevo optato per una buona abrotea da Peter’s bar)

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Il tramonto ormai è sceso e non resta che salutarvi dalle splendide Azzorre o in portoghese Açores, perle in mezzo all’atlantico. Adeus.