Pareti passate alla storia tra Yosemite e il finalese.

Era il gennaio 2015 quando Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson attirarono l’attenzione di tutto il mondo con un’impresa che ancora oggi ha dell’incredibile, la scalata della Dawn Wall sul Capitan. (Adam Ondra è stato il secondo a completarla)

Un film di Peter Mortimer e Josh Lowell racconta la storia di Tommy dalle sue prime scalate all’ultimo ossessionante progetto realizzato in anni di sacrifici e studio di una delle pareti ritenuta tra le più difficili al mondo.

Tommy Caldwell on Pitch 19, rated 5.13d. Tommy Caldwell free climbing El Capitan’s Dawn Wall

Un film che ti tiene incollato allo schermo sentendo quasi la fatica e l’ansia dei due protagonisti che si confortano e danno forza nel tentativo di scalare una via di costante difficoltà tra 5.13d e 5.14 (tra 8b e 8c+ della scala francese).

Nel film si scopre, lo stile di arrampicata, quanto sia lunga la progettazione di un progetto del genere. La vita di Tommy, non è sempre stata facile, dopo un rapimento in Kirghizistan e il divorzio con la moglie compagna di cordata. Fattori questi che hanno portato Tommy a dedicare parte della sua vita nella scalata della Dawn Wall.

Torniamo in Italia per parlare sempre di storiche pareti, questa volta il film è meno epico, però racconta un pezzo di storia dell’alpinismo nostrano, quello nato nel ’68 a Finale. “Finale ’68. Di pietre e pionieri, di macchia e altipiani” è la storia di due alpinisti giovani che ripetono le vie aperte dagli scopritori di questo grande “parco giochi” per arrampicatori 50 anni fa.

Dalla voce dei protagonisti ripercorriamo con questo film, la motivazione di quegli anni, soprattutto la voglia di esplorare quelle pareti immerse nella macchia mediterranea. Oggi i due fratelli alpinisti trovano le medesime condizioni, a parte gli spit, degli apritori che cercavano e aprivano letteralmente con il machete i passaggi per accedere alla roccia del finalese. Un film per nostalgici o per giovani che non guardano solo il 9a come obbiettivo.