La mountainbike elettrica sta cambiando il modo di muoversi nelle Alpi. Se prima le salite erano destinate solo ai più bravi e allenati, oggi chi ama i paesaggi alpini può permettersi di percorrere più di 30km in montagna senza per forza tirare l’ultimo respiro per arrivare in cima ad un passo. Teniamo però sempre presente che se è più facile salire dobbiamo comunque avere la capacità di stare in sella in discesa e su terreni fuori strada. Il motore elettrico non esula da dover imparare a gestire il mezzo, quindi fare gradualmente esperienza allungando man mano i chilometraggi e le difficoltà.
Abbiamo visitato con le eMTB tutto l’altopiano del Renon, un luogo fantastico a 12min di funivia da Bolzano. Siamo arrivati nel capoluogo altoatesino in treno, lasciando l’auto a casa, quindi lasciandoci alle spalle le code estive, i semafori, il traffico e tutto lo stress.
La funivia del Renon https://www.ritten.com/it/altipiano/highlight/funivia.html porta a Soprabolzano punto di accesso ai paesi dell’altopiano del Renon e l’omonimo Corno. Un trenino, che la mattina verso le 10 è servito da carrozze d’epoca (non è accessibile con le bici) permette di visitare le varie località fino a Collalbo.
Da Soprabolzano, se siete in bici, il divertimento inizia subito. Saliti in sella potete in un attimo entrare nelle vie del paese e subito inoltrarvi nei boschi prima di castagni e faggi successivamente di abeti e pini tra malghe e piccoli laghi.
Vi consigliamo appena arrivati di entrare nell’ufficio turistico e chiedere degli itinerari per MTB oltre che una cartina specifica. I percorsi sono molti e i paesi sono facilmente collegabili con fantastici giri ad anello.
In bici al Corno del Renon
Il Corno del Renon 2260m è un punto panoramico di prim’ordine. La sua privilegiata posizione sopra Bolzano permette di osservare molti gruppi dolomitici come lo Sciliar, le Odle, il Catinaccio e il Latemar, ecco perché il Renon viene chiamato “La riviera delle Dolomiti”. Raggiungere il Corno non è difficile: Da Collalbo, dopo la Rittner Stube, si prende in salita il sentiero n.33 per Tann e Pemmern (1538m) partenza della cabinovia Corno del Renon. Da qui si prosegue lungo la strada n.7 e a Rosswagen si devia a destra seguendo il segnavia n.4. Con qualche impennata, si attraversa un fresco bosco di abeti fino a raggiungere i pascoli in prossimità dello Schwarzseespitze (2068m) da dove si inizia a godere di un ampio panorama sulle Dolomiti e la Val Sarentino. Ora la pendenza si riduce, si vede già il punto di arrivo il Corno del Renon a 2260m che si raggiunge in 40 minuti. Poco sotto la vetta ci si può riposare alla Feltuner Hütte dove si possono assaggiare diverse prelibatezze locali.
Discesa per l’itinerario di salita.
Una deviazione per conoscere come si produce l’olio di pino mugo e di cirmolo.
Merita una piccola deviazione scendendo dalla Feltuner Hütte (segnavia n.3) la distilleria di olio di Meinrad Rabensteiner. Scesi fino ad incrociare il sentiero n.15 (per Unterhorn) all’alpe Barbiano, si attraversa un piccolo ponte sul torrente Kaser e vi troverete di fronte ad una casa in legno, quella è la distilleria.
Meinrad Rabensteiner distilla olio di pino mugo e cembro di ottima qualità. Un’attività artigianale tramandata da padre in figlio dal 1912. L’olio, viene ancora prodotto con un metodo artigianale e con i macchinari dell’epoca. Se entrate all’interno respirerete un piacevole profumo di cembro e mugo, la distilleria è visitabile da giugno ad ottobre, ore 10:00-16:30 e solo nelle giornate di bel tempo – http://www.latschenkiefer.it
Terminata la visita, riprendete nuovamente la strada (Segnavia n.3) verso Huberkreutz (1629m). Venti minuti di tornanti e poi si entra nella strada asfaltata verso Barbiano. Dal paese di Barbiano si prosegue lungo la provinciale in direzione Longostagno e poi Collalbo, completando così l’anello (prevedere un’intera giornata per l’escursione).
L’antico maso oggi è un museo sull’apicoltura.
Il Maso Plattner di Costalovara (http://www.museo-plattner.com/it/), facilmente raggiungibile in bici da Collalbo, fu abitato dalle sorelle Philomena e Amalia Oberschachtner fino al 1975. La loro principale occupazione era la coltivazione dell’orzo, le segale e il grano saraceno. Oggi possiamo ritrovare nelle stanze, perfettamente conservate, dettagli della loro vita, dal letto in paglia ai libri che leggevano. Il corridoio che collega le stanze presenta i muri completamente anneriti dal fumo prodotto per l’affumicatura dello speck in inverno, il tetto dell’ingresso è ancora realizzato in paglia.
Il Maso Plattner oggi, completamente restaurato, è un museo dedicato all’apicoltura, dove possiamo scoprire come veniva ieri e viene prodotto oggi, il miele. Nello stesso maso è possibile degustare diversi tipi di miele oltre che acquistarlo. Terminata la visita del maso, possiamo continuare la nostra salita verso il sentiero n.13 per Waldnerek (punto panoramico) successivamente imboccare il n.13b fino ad incrociare il sentiero n.35 (attenzione è percorribile solo la parte stradale con le bici, si tratta della passeggiata Freud Promenade che è percorribile solo a piedi). Superata sulla sinistra la Haus der Familien, mantenendosi sulla strada si devia a destra per il sentiero n.28, evitando così la promenade si raggiunge Collalbo, il comune principale dell’Altopiano del Renon a quasi 1200m.
Collalbo, stazione di villeggiatura dal XVII secolo.
Collalbo per la sua atmosfera tranquilla, fu scelta, dalle famiglie benestanti come luogo privilegiato di villeggiatura. Ancora oggi troviamo case costruite nell’epoca, dimore estive di molti benestanti.
A Collalbo trovò luogo ideale di villeggiatura, Sigmund Freud. Nel febbraio del 1911 così scriveva all’amico Carl Gustav Jung: “Per la prossima estate ho bisogno di un posto in cui possa essere solo e di un bosco nelle vicinanze“. Ecco che nell’aprile dello stesso anno, insieme alla moglie, il famoso filosofo e neurologo, trovò alloggio all’Hotel Bemelmans Post (https://www.bemelmans.com). La famiglia Senn, da tre generazioni, gestisce in modo impeccabile questo Hotel tra i più belli e accoglienti della zona. Freud in questo luogo si dedicò alla scrittura del libro: “i problemi del totem e del tabù” sulla psicologia e la religione”
Il lago di Costalovara e Auna di Sotto
Il Lago di Costalovara è facilmente raggiungibile seguendo la strada per Bolzano da Collalbo. Superato il centro artigianale, in discesa, si seguono le indicazioni per Costalovara. Il lago merita una visita se volete rilassarvi, vi consigliamo anche una visita al vicino lago di Mitterstiller (segnavia n.12). Il lago gode di un punto panoramico sulla valle dell’Isarco oltre essere un luogo di importante pregio naturalistico.
Ripercorrendo la strada e deviando per Bolzano si può giungere ad Auna di Sotto. Poco dopo l’abitato merita una visita il maso Kohl. Qui si producono dei particolari succhi di frutta di mela. I succhi prodotti da Kohl sono mono-varietali, realizzati con un solo tipo di mela. Merita una sosta sfruttando le periodiche visite guidate con degustazioni dei succhi. http://www.kohl.bz.it

Se volete chiudere il giro ad anello non resta che proseguire verso Signato. All’altezza di Ramml si lascia la strada statale per prendere una stretta strada in piano a destra (segnavia 31) che attraversa una costa completamente coltivata a vigna. Superato un bel ponte in legno si devia a sinistra in salita per raggiungere la destinazione. Nella graziosa piazzetta di Signato troviamo il Signaterhof un piccolo albergo-ristorante a gestione familiare immerso nei vigneti, soleggiato e silenzioso. Una strada, chiusa al traffico, prosegue dal Signaterhof (segnavia n.5) e tra vigneti e masi, vi porta in circa 45 minuti nuovamente a Costalovara poi a Collalbo.
L’altopiano del Renon è quasi praticabile tutto l’anno, a parte i mesi invernali. Il consiglio è quello di organizzare i tour in bici da maggio a giugno oppure da settembre a ottobre. Sicuramente il mese di maggio e ottobre sono quelli che offrono i colori più belli, specie se siete appassionati oltre che di ciclismo, anche di fotografia. In estate, quando a Bolzano si superano i 30 gradi, quassù a 1200m si può godere di un po di frescura, quella che i locali chiamano la Sommerfrische.