La leggenda narra di un monte di proprietà di un noto uomo avaro. Quest’uomo era talmente tirchio da non mostrarsi nemmeno in chiesa la Domenica per paura di dover lasciare qualche moneta per l’elemosina.
I paesani conoscevamo bene il carattere di quest’uomo, tanto da non rivolgergli la parola. L’Avaro, così chiamato dai compaesani, era spesso al centro delle critiche. L’uomo possedeva un alpeggio sopra il paese e in ogni estate spostava lassù la sua mandria. Il pascolo era molto brullo, pieno di pietre, massi, insomma poco coltivabile.
In un’estate particolarmente torrida, il pascolo de “L’Avaro”, era particolarmente secco, e le sue mucche non trovavano di che nutrirsi. L’uomo disperato per la difficile situazione, ormai lasciato solo da tutti, si sedette su uno dei tanti massi sparsi sul suo terreno ed esclamò: “Darei la mia anima al Diavolo per liberare il mio pascolo dalle pietre!”.
Neanche il tempo di finire di pronunciare le parole che la montagna si mise a tremare e da una crepa uscì il Diavolo in persona. Subito, vedendo l’Avaro in difficoltà, iniziò a convincerlo di quanti soldi avrebbe potuto guadagnare ripulendo il pascolo dalle pietre. Quindi il tirchio pastore, convinto, diede mandato al Diavolo di ripulire le sue terre. Il giorno dopo il cielo divenne plumbeo e tanti diavoletti si misero a ripulire dalle pietre gli aridi pascoli.
Il giorno seguente i terreni dell’Avaro erano completamente ripuliti delle pietre, rimaneva un’enorme masso occupava al centro il terreno. L’uomo non ancora contento, iniziò a pregare e si diresse verso il paese, l’attuale Cusio per suonare le campane, per vendicarsi del lavoro non ultimato del Diavolo.
La creatura degli inferi sentendosi preso in giro e rinnegato, saltò sul masso lasciando sopra le sue impronte e sparì, portando con se L’Avaro all’inferno. Da quel momento la montagna si risvegliò arricchendosi di fiori, erba e sorgenti. Dell’Avaro non si seppe più nulla.
Il Monte Avaro si trova sopra il paese di Cusio in Alta Val Brembana ed è facilmente visitabile tutto l’anno.