Primavera alle porte, occorre iniziare a scrollarsi di dosso i paesaggi innevati, i boschi senza foglie e il freddo. Anche se l’inverno quest’anno non è stato certo dei più rigidi, comunque i colori della stagione invernali non sono stati tanto diversi dagli anni precedenti. Ora però iniziamo a pensare cosa possiamo fotografare nelle prossime settimane.
Foreste europee in mezzo all’oceano
Siamo abituati ad un immagine di foresta che è simile a quella tropicale, ma non esiste solo quella. Esistono particolari esempi di foreste, dove gli alberi non sono più alti di un metro.
Flora pioniera, Loiseleuria procumbens
Una delle particolarità delle nostre Alpi è la flora pioniera. Piccole piante, a volte sctriscianti, che centimetro dopo centimetro vincono la roccia e colonizzano morente, frane e i luoghi più impervi. Una dimostrazione che la vita vince sempre anche nei luoghi più ostili.
Idee per la primavera in Alto Adige
In bici: Fra Merano e Bolzano vi segnaliamo una località per iniziare a respirare in mezzo al verde. Un’itinerario consigliato è quello della strada del vino.
Colle del Nivolet un paradiso naturale d’alta quota
Il colle del Nivolet non finisce mai di stupire con la sua natura rigogliosa, gli itinerari di trekking e mountain bike.
Nella Yosemite italiana, la Val di Mello
Trekking fotografico in Val di Mello 2013, le fotografie e il backstage.

Viaggio fotografico a Tenerife
Viaggio fotografico con Mirko Sotgiu (Photofarm) nelle Canarie a Tenerife per scoprire i vulcani, la flora dell’isola.

Arriva la primavera… torna la voglia di camminare
Eh si, la neve si sta sciogliendo, la stagione non è stata delle migliori, nonostante questo, le attività sulla neve …

Il monte Barro e i “relitti” del quaternario
Il Monte Barro, Lecco, luogo ideale per le escrusioni di inizio primavera, un luogo speciale per la ricca e varia flora. Un percorso botanico alla scoperta dei relitti del quaternario. Al monte Barro è previsto un corso di fotografia il 17 Aprile 2010

Uva ursina
In settembre il sottobosco ed i pascoli fino ad oltre i 2000 m si tingono di rosso. Sono l’uva ursina e il mirtillo che colorano di queste calde tonalità le montagne alpine in questo periodo.
I larici ancora verdi generano magnifici contrasti di colore che, verso sera, divengono ancora più belli, tanto da creare in fotografia effetti pittorici. Nelle lande del Nord Europa questo piccolo arbusto è tanto diffuso da essere il principale responsabile della colorazione rossa dell’intero paesaggio, fenomeno noto come “ruska”.

Crocus o Colchium?
I greci lo chiamavano Kroke che significa filamento, per i suoi lunghi stami. Leggendo gli scritti di Omero ritroviamo questo fiore nella descrizione del talamo nuziale di Giove.
I romani lo ponevano sulle tombe perché era considerato il simbolo della speranza per la vita ultraterrena.